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Non una di meno Benevento. Riflessioni al margine del corteo cittadino del 25 aprile

“Il 25 aprile ce l’ha insegnato: combatti il fascismo e combatti il patriarcato”: questo uno dei tanti cori che hanno animato lo spezzone della rete “Non una di meno – Benevento” in questo 25 aprile cittadino.

Consapevoli della sostanza di una giornata che da sempre si barcamena tra revisionismo interessato e astratto memorialismo; consapevoli che una città come Benevento, notoriamente “retriva e clericale” [cit.], non è certo immune a tali dinamiche, e che anzi scopriamo oggi fare un passo in avanti in tal senso, non problematizzando la presenza nel corteo di un sindaco che neppure due mesi fa concedeva uno spazio pubblico ad un partito neofascista; consapevoli di tutto ciò abbiamo comunque scelto di scendere in piazza per contestare la narrazione politica e mediatica (non solo delle destre!) che riduce la violenza di genere a un fenomeno legato all’emergenza migrante, utilizzandolo come pretesto per promuovere e legittimare politiche securitarie e xenofobe.

“Nessun razzismo sui nostri corpi” – una delle scritte specifiche dello striscione – significa che non tollereremo più alcuna speculazione fascista e razzista sulla nostra pelle: perché se da un lato inchieste e dati Istat ci dimostrano che oltre il 70% delle violenze ai danni delle donne si compiono tra le mura domestiche, dall’altra riconosciamo che tale violenza è strutturale, attraversa ogni ambito della nostra vita, non ha colore o classe, e dunque non può essere di certo affrontata come un problema di ordine pubblico, ma richiede una decostruzione dei ruoli di genere, una trasformazione radicale della società.

Respingiamo la retorica paternalistica della donna-vittima da difendere dall’uomo “nero”di turno, funzionale non solo a promuovere odio razziale ma anche a “vittimizzare”le donne, ma pure i recenti attacchi catto-fascisti all’aborto,nella sostanza all’autonomia delle donne, perchè, in un cerchio che si chiude perfettamente,è funzionale a indicarci,come unico destino biologico o opzione esistenziale, quello riproduttivo.

A questo immaginario fascista e anacronistico, nemico delle donne e della loro libertà, contrapponiamo la r/esistenza di tutte le donne che quotidianamente cercano di liberarsi da meccanismi maschilisti e violenti, contrapponiamo la tensione liberatrice di tutte quelle partigiane che, lottando contro il fascismo, sfidarono il patriarcato; contrapponiamo il coraggio delle combattenti curde dell’unità di difesa delle donne (YPG), che in queste ore muoiono per difendere il confederalismo democratico dall’attacco della Turchia fascista di Erdogan; contrapponiamo la determinazione di tutte le curde, che, giorno dopo giorno, liberano se stesse e la loro comunità, ribadendoci ancora una volta che per liberare la società, da ogni oppressione di genere, razza e classe, occorre liberare le donne.

Eravamo in piazza con un pezzettino della loro bellezza nel cuore e nella mente, per dire -e dirci- che di femminismo c’è bisogno, che la liberazione delle donne non è una questione secondaria o l’appendice marginale di altre lotte.

Contro chi ci accusa di parzialità o miopia politica, rivendichiamo l’integralità della nostra prospettiva, la capacità di leggere la complessità di un esistente da smantellare.

Se la monopolizzazione dialettica del discorso di chiusura della mobilitazione – ci è stato impedito di parlare al microfono, salvo poi blaterare, qualche minuto prima, di una presunta trasversalità dell’antifascismo, per cui il 25 aprile sarebbe “la giornata di tutti!”- ci conferma quale sia la sostanza politica dell’appuntamento rituale, d’altra parte ribadisce l’urgenza di contaminare col punto di vista di genere ogni spazio del nostro territorio, ogni ambito del nostro quotidiano; di affinare la sperimentazione di pratiche di autorganizzazione tra donne;

Di amplificare, sempre e ovunque, l’intervento femminista.

Persino a Benevento.

Persino il 25 aprile a Benevento.

“Cambieremo il mondo con le nostre idee: siamo la luna che muove le maree!”

Non una di meno  - Benevento

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